
Che cos’è un ictus e perché è fondamentale intervenire subito
L’ictus è un evento neurologico acuto che si verifica quando il flusso di sangue diretto al cervello viene interrotto, a causa della rottura (ictus emorragico) o dell’occlusione (ictus ischemico) di un vaso sanguigno.
In entrambi i casi, le cellule cerebrali colpite non ricevono più ossigeno e nutrienti, danneggiandosi o morendo in pochi minuti. L’ictus rappresenta una delle principali cause di morte e disabilità nel mondo, ma un intervento tempestivo può fare la differenza.
Riconoscere i sintomi – come difficoltà nel parlare, paralisi di un arto, confusione improvvisa – e agire rapidamente consente di limitare i danni e aumentare le possibilità di recupero.
Tuttavia, anche dopo l’emergenza, il percorso non è finito: la riabilitazione post-ictus gioca un ruolo fondamentale nel restituire autonomia e qualità della vita alla persona colpita,
In questo ambito, tecniche innovative come la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) stanno mostrando risultati promettenti nel supportare il recupero motorio e cognitivo in pazienti selezionati.
Recupero motorio: tornare a muoversi dopo l’ictus
Tra le conseguenze più frequenti dell’ictus ci sono i disturbi motori, che possono manifestarsi come debolezza, rigidità o paralisi di una parte del corpo – in genere quella opposta all’emisfero cerebrale colpito.
Questo si traduce spesso in difficoltà nel camminare, nel muovere un arto o nell’eseguire movimenti semplici della vita quotidiana.
Il recupero motorio si basa su un concetto fondamentale: le cellule cerebrali danneggiate possono essere stimolate a riprendere la loro funzione (anche se i danni più gravi sono purtroppo irreversibili), o le aree sane possono “imparare” a compensare quelle lese.
La fisioterapia gioca un ruolo centrale in questa fase e agisce sul recupero di forza, equilibrio e coordinazione. A fianco della fisioterapia tradizionale esistono tecniche più innovative come la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), che può facilitare la riorganizzazione dei circuiti cerebrali, potenziando il recupero motorio.
Intervenire in modo precoce e personalizzato è cruciale per restituire al paziente il massimo grado di autonomia possibile.
Afasia post-ictus: quando le parole non arrivano
L’afasia è uno dei disturbi più impattanti dopo un ictus, soprattutto quando l’area colpita è quella sinistra del cervello, sede delle funzioni linguistiche nella maggior parte delle persone.
Si tratta di un disturbo del linguaggio che può compromettere la capacità di parlare, comprendere, leggere o scrivere. Esistono forme diverse di afasia: alcune persone riescono a parlare ma fanno errori nelle parole utilizzate; altre comprendono ciò che viene detto ma non riescono a rispondere; nei casi più gravi, l’eloquio può essere quasi del tutto assente.
Il trattamento dell’afasia è complesso e richiede un intervento personalizzato di logopedia, integrato con il supporto psicologico e, in alcuni casi, con tecniche di neuromodulazione.
Tra queste la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) si sta rivelando promettente: questa agisce sulle aree non danneggiate “allenandole” a svolgere le funzioni di quelle danneggiate, e può facilitare il recupero della comunicazione, anche a distanza di mesi o anni dall’evento acuto.
Neglect spaziale: quando metà mondo scompare
Il neglect spaziale è un disturbo frequente dopo un ictus che colpisce l’emisfero destro del cervello. Chi ne soffre tende a ignorare tutto ciò che si trova nella metà sinistra dello spazio e, in alcuni casi, anche del proprio corpo. Questo non avviene per problemi visivi, ma per una vera e propria difficoltà di attenzione e consapevolezza percettiva. Il paziente può, ad esempio, mangiare solo metà del piatto o truccarsi solo un lato del viso, senza rendersi conto di trascurare l’altra metà.
La riabilitazione del neglect prevede esercizi mirati per stimolare l’attenzione verso lo spazio “dimenticato”.
Anche in questo ambito la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) rappresenta una risorsa innovativa: agendo sulla corteccia parietale dell’emisfero sano, può riequilibrare l’attività cerebrale e migliorare l’orientamento spaziale.
Il ruolo della riabilitazione multidisciplinare
Dopo un ictus ogni paziente presenta un quadro clinico unico, che può includere compromissioni motorie, del linguaggio, dell’attenzione o della memoria.
Per questo motivo la riabilitazione post-ictus non può essere standardizzata: deve essere personalizzata e multidisciplinare.
Questo significa costruire un’équipe multidisciplinare composta da fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi, terapisti occupazionali, psicologi, neurologi e psichiatri, che collaborano per accompagnare il paziente nel recupero delle funzioni compromesse e nella riorganizzazione della vita quotidiana.
L’obiettivo è sempre lo stesso: restituire la massima autonomia possibile e migliorare la qualità della vita del paziente.
Ogni professionista agisce su un’area specifica, ma il coordinamento tra gli interventi è ciò che rende il percorso realmente efficace.
La riabilitazione può includere esercizi per migliorare la mobilità, il linguaggio, l’orientamento spaziale e le abilità cognitive. L’integrazione della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) rappresenta poi un’opportunità concreta per potenziare i risultati della riabilitazione.
La TMS: una risorsa innovativa nella neuroriabilitazione
Negli ultimi anni la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) si è affermata come una tecnologia promettente nel trattamento post-ictus, grazie alla sua capacità di modulare l’attività cerebrale in modo non invasivo. Utilizzando impulsi magnetici mirati la TMS può favorire la riorganizzazione dei circuiti neurali compromessi dall’ictus ed è in grado di stimolare le aree cerebrali danneggiate o inibire quelle iperattive.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia della TMS nel migliorare le funzioni motorie, soprattutto dell’arto superiore, e nel supportare il recupero della capacità di linguaggio nei pazienti afasici. Anche in presenza di neglect (disturbo dell’attenzione spaziale) la TMS ha mostrato risultati incoraggianti.
Il trattamento è sicuro, indolore e si svolge in cicli di più sedute. Integrata in un percorso riabilitativo completo la TMS può amplificare i benefici delle terapie tradizionali.
NeuroSalus e il trattamento con TMS: dove trovare supporto specializzato
Per i pazienti che hanno subito un ictus, accedere a centri specializzati nella riabilitazione post-ictus è fondamentale. NeuroSalus offre la possibilità di intraprendere un percorso riabilitativo che integra le terapie tradizionali con l’innovazione della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS).
Presso i suoi ambulatori NeuroSalus propone protocolli personalizzati, sviluppati da professionisti esperti in diverse discipline, che tengono conto della specifica condizione neurologica del paziente caso per caso.
Le sedute di TMS vengono svolte in un ambiente controllato e sicuro e rappresentano una valida opportunità per migliorare la funzionalità motoria, il linguaggio e l’attenzione spaziale nei pazienti colpiti da ictus, anche a distanza di tempo dall’evento.
Chi desidera approfondire o iniziare un trattamento con TMS può rivolgersi ai professionisti NeuroSalus per ricevere una valutazione personalizzata e costruire un percorso di cura efficace, mirato al recupero delle funzioni compromesse e al miglioramento della qualità della vita.
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